PROGETTO
Sappiamo tutti cosa sia il gusto: ne facciamo esperienza quotidianamente. Se il linguaggio del gusto ci è familiare, i meccanismi sociali che ne regolano il funzionamento lo sono meno. Il presente progetto parte dall’assunto che il gusto compendia un polo biologico e preculturale, legato alle sensazioni attraverso le quali si percepiscono i sapori, e un polo sociale, legato alla valutazione intersoggetiva, ai giudizi di gusto costruiti culturalmente. Il nostro progetto elabora una sociologia del gusto che esplora la giunzione fra questi due poli, differenziandosi dagli approcci neurofisiologici, dagli approcci meramente culturali e da quegli approcci sociologici per i quali il gusto è solo il riflesso della struttura sociale. Anche se il gusto appare qualcosa di elusivo e puramente soggettivo, l’impostazione qui perseguita studia sociologicamente un fenomeno più regolato e affrontabile empiricamente: le forme di valutazione di cibo e bevande da parte di esperti.
I “custodi del gusto”
Invece di concentrarsi sugli oggetti classici su cui si orienta l’analisi del gusto (l’arte, la letteratura, la musica), il nostro progetto ha scelto deliberatamente di focalizzarsi su campi professionali trascurati ma cruciali per avere accesso alla costruzione socioculturale del gusto. Il progetto esamina l’esperienza di gusto che regola il giudizio su determinati prodotti merceologici, in modo particolare, nel nostro caso, il vino e il caffè. Nell’esperienza sensoriale – la capacità di determinati prodotti di imporsi al soggetto percipiente grazie alle sue proprietà – la dimensione sociale, ossia la descrizione e la valutazione della portata di quello che si sta degustando, viene espressa da assaggiatori che ne stabiliscono qualità e valore. Sono i “custodi del gusto“, il cui orientamento, le cui capacità e i cui linguaggi il nostro progetto intende analizzare in presa diretta e in maniera approfondita attraverso metodologie etnografiche e qualitative, le più congruenti a tale scopo.
La prima ricerca che…
a. presta attenzione al gusto quale pratica concreta di degustazione e valutazione;
b. individua due campi privilegiati per accedere a tale pratica;
c. la studia in maniera approfondita mediante metodologie etnografiche e qualitative;
d. avanza un’ipotesi circa la raffinazione e però anche la progressiva standardizzazione del (linguaggio del) gusto nella nostra società.
Domande chiave
In che modo il professionista del gusto sviluppa la sua competenza?
In che modo impiega, riproduce e trasforma le sue conoscenze e categorie?
Come può il momento singolare e soggettivo dell’assaggio essere socialmente condiviso?
Come si risponde a questo sapere sul gusto?
ÉQUIPE DI RICERCA




Il presente progetto è finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU, nell’ambito del bando PRIN 2022, progetto “Sociology of Taste. Knowledge and judgment in taste-professions” (2022TCKFYE) – CUP E53D23011980006.
